IL MIO ANNO DI RIPOSO E OBLIO: (in)felicità in pillole

Dormire? Sognare, forse.

Ecco un libro che è un punto e a capo.

 

Un romanzo lisergico che parla dell' esperimento sociale di "ibernazione narcotica" a cui si sottopone volontariamente la protagonista, a colpi di Xanax, Ambien, Nembutal, Infermiterol e altri psicofarmaci sperimentali.

 

Un lungo anno di pausa dal mondo per costruirsi una crisalide e rinascere: 365 giorni di oblio e sonno senza sogni per scavare a fondo nell'abisso di una vita solo in apparenza privilegiata, ma ricca di vuoti da colmare e priva di senso. 

 

Un intenzionale blackout emotivo e sensoriale che è uno "spegnersi" per rinascere e riconfigurare una nuova esistenza partendo da capo, alla ricerca di una guarigione dal "mestiere di vivere" e, chissà, forse della felicità.

 

Un romanzo facile sono in apparenza, ma non per tutti.

La prosa è scorrevole, la trama farraginosa, a tratti disturbante.

 

Forse il libro ideale da leggere dopo quest'ultimo anno di lockdown, per ricominciare.

 

"Sapevo in fondo al cuore che se fossi riuscita a dormire abbastanza sarei stata bene. 

Mi sarei sentita rinata, nuova. 

Avrei potuto diventare un’altra persona, ogni cellula rigenerata tante volte così che quelle vecchie sarebbero state solo memorie sfocate, distanti. 

La mia vita passata sarebbe stata solo un sogno, e avrei potuto ricominciare senza rimpianti, rafforzata dalla beatitudine e dalla serenità accumulata nel mio anno di riposo e oblio."

 

📚 Il mio anno di riposo e oblio - Ottessa Moshfegh

Edizione: 2020

Romanzo, Narrativa contemporanea

Pagine: 240, copertina flessibile

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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti.

Copertina: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.