Metafore.

«Sentivo una grande necessità di visitare luoghi deserti, montagne, di ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile… mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione.»

— Ettore Sottsass junior è stato un architetto, designer e fotografo italiano.

⌜ Metafore.⌟.

 

 "Metafore" è un libro fotografico molto particolare, sia nel formato che nel contenuto.

Rappresenta un unicum nella sperimentazione del grande designer e maestro Ettore Sottsass, un cahier de voyage realizzato a cavallo tra il 1972 e il 1979 che racchiude i viaggi e le installazioni temporanee costruite e documentate da lui e dalla fidanzata del tempo, Eulalia Grau.

 

Da queste peregrinazioni solitarie nei luoghi più remoti e incontaminati della terra, tutto si riduce all'essenziale e, nel grande silenzio del mondo, riaffiorano interrogativi importanti e atavici.

 

A rispondere alla grande domanda universale nascono architetture effimere e millestimate, costruite strada facendo dal gesto apparentemente maldestro ma allo stesso tempo infinitamente calcolato dell'uomo, dove è lo sfondo, la natura "madre", la reale protagonista.

 

Le costruzioni restano così in bilico nel vuoto, maestose e funamboliche, pretesto per un discorso più grande: la metafora, artistica e poetica, ma mai retorica.

 

Del resto la metafora (dal greco μεταφορά, da metaphérō, «io trasporto») in linguistica è un tropo, ovvero una figura retorica che implica un trasferimento di significato. Quale migliore luogo, dunque, che il viaggio stesso, per fotografare questa conversazione aperta, questa domanda in continuo divenire?

 


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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti.

Copertina: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.