Il futuro in Technicolor: eco-printing e tinture sostenibili "to dye for"

Dal 2016 alla Cornell University (Ithaca, NY) è attivo il “Cornell Natural Dye Garden”, un giardino botanico universitario in cui sono coltivate alcune varietà di piante e fiori destinati ad essere impiegati come coloranti naturali.

 

Lo scopo di questo particolare hortus è sensibilizzare le nuove generazioni al sustainable fashion, promuovendo una conoscenza pratica diretta e tramandando ai futuri operatori dell’ industria della moda il patrimonio storico dell’antica arte di coltivare, estrarre e creare i pigmenti naturali direttamente dalla materia prima. 

 

Un fertile terreno di sperimentazione che si fonda direttamente sull’esperienza sul campo e sulla formazione diretta per rendere la “supply chain” del tessile sempre più green e a basso impatto ambientale. Ogni anno, infatti, vengono riversati nei corsi d’acqua di tutto il mondo circa 200.000 tonnellate di coloranti sintetici destinati all'industria della moda, numeri impressionanti che evidenziano nelle tintorie tessili uno dei principali responsabili dell'inquinamento idrico, preceduti solo dall'agricoltura.

 

Come spiegato dalla dottoressa Denise Green, assistant professor in scienza delle fibre e apparel design e  coordinatrice del Natural Dye Garden: "Molti dei nostri studenti finiranno per lavorare nel settore della moda. Se possono diventare rivoluzionari in quel settore e iniziare a pensare ed eseguire diversi modi di produrre [coloranti], potrebbero essere i rivoluzionari che ispirano gli investimenti per la ricerca e la spinta a creare un futuro più sostenibile per la nostra industria."

 

La tintura ecologica attraverso i pigmenti naturali rappresenta un’opportunità concreta di ridurre i danni dell’inquinamento idrico, dal momento che i coloranti naturali, provenienti per lo più da piante infestanti che non necessitano di erbicidi o fungicidi, non sono tossici per l'ambiente.

 

Il “natural dye” permette di ottenere risultati cromatici sorprendenti: a seconda della tecnica adottata si può intervenire sulla tonalità, la cromia e il valore dei potenziali colori, modificandoli ulteriormente a seconda dei mordenti utilizzati, del pH del bagno di tintura, della qualità dell'acqua e di altre variabili.

 

Nel giardino si coltivano soprattutto piante come l’ indaco giapponese (Indigofera Tinctoria), una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose) già utilizzata dagli Egizi nel 2000 a.C., da cui, attraverso la fermentazione delle foglie è possibile ottenere l’indaco e diverse sfumature di blu, il girasole (Helianthus Annuus) per ricavare il nero, il porpora e alcune sfumature di blu direttamente dai semi, mentre il giallo e alcune sfumature di verde dalle foglie, la Camomilla o il Tagete (per giallo, arancio e verde), la robbia (Rubia tinctorum) e il caglio zolfino (Galium verum), piccole piante della famiglia delle Rubiacee, i cui rizomi e fiori, se bolliti con allume, possono creare bellissimi toni sul rosso e giallo, senza dimenticare il basilico viola, una varietà meno conosciuta del basilico comune (Ocimum basilicum), ottima per ricavare tinture sui toni del porpora, marrone, verde e malva.

Tra le tecniche proposte agli studenti dalla dottoressa Green ricordiamo per esempio il “bundling” (o raggruppamento) in cui le foglie sono normalmente posate sul tessuto di base, arrotolate strettamente insieme al panno attorno a un vaso di vetro tubolare, e successivamente cotte a vapore, per permettere il trasferimento e il fissaggio del pigmento al tessuto.

 

Un altro tipo di tintura, più tradizionale, è quella ricavata dal bagno in tino, o ancora la lavorazione “nuno felting”, che prevedere l’infeltrimento della lana con l'aggiunta di tessuti porosi ricavabili dalle foglie di ginko.

 

Nel 2019 l'équipe della dottoressa Green ha collaborato con il luxury brand Sies Marjan per la collezione FW20.

In un’ottica di ricerca e sintesi tra scienza, design e sostenibilità ambientale, il team creativo del marchio ha scelto di applicare la tecnica del “contact dye” o tintura a contatto per realizzare delle stampe ecologiche.

 

Questo laborioso metodo di eco-tintura estrae il pigmento dal fogliame fresco utilizzando un martello di gomma per battere le foglie e i fiori direttamente sul tessuto pre-mordenzato, poi cotto a vapore per fissare il colore.

 

Dopo aver condiviso con i ricercatori della Green la propria moodboard di foliage locale, un piccolo team di Sies Marjan si è unito al laboratorio per partecipare direttamente all’esperimento, pestando a mano erbe come salvia, origano e basilico, ma anche indaco giapponese e petali di rose, girasoli, amarilli e dalie su 18 metri di tessuto di seta, che sono stati infine utilizzati per realizzare i capispalla della collezione.

 

"Il martellamento delle piante è una delle tecniche di tintura naturale che richiedono meno acqua perché utilizziamo l'umidità della pianta e abbiamo solo bisogno del vapore per fissare i colori." dice la Green "L'approccio ecologico alla tintura rende questi tessuti molto più speciali. Creiamo bellezza e colori delicati preservando l'acqua.".

"Affinché i coloranti naturali siano finanziariamente, esteticamente e funzionalmente sostenibili per l'industria della moda, abbiamo bisogno di economie di scala", ha affermato Green. "Dobbiamo sviluppare processi di produzione industriale su larga scala se esiste la possibilità che i coloranti naturali siano ampiamente adottati nel settore".

 

In futuro, grazie alla ricerca, sarà possibile creare nuovi eco-coloranti compatibili non solo con l'abbigliamento, ma anche con altre superfici, e riutilizzare anche i prodotti di scarto delle industrie agricole, forestali e dei servizi alimentari, rafforzando ulteriormente la portata di questo cambiamento.

 


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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti

Immagini: vedi link.

 

LINK:

Per saperne di più potete visitare il sito:

📎 human.cornell.edu/fsad/about/naturaldyegarden

📎 https://wwd.com/business-news/business-features/cornell-sies-marjan-fall-2020-nyfw-natural-dye-botanical-silks-1203502532/

📎 https://crowdfunding.cornell.edu/project/869/updates/1