Avvinta come l'Edera: i legami indissolubili dell' Hedera Helix

PIANTA

Hedera helix

Araliaceae

~ Ellera, Abbracciaboschi

 

FIORITURA: settembre-ottobre

PARTI UTILIZZATE: foglie e tralci

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⚠️☠️ Le bacche contengono saponina e sono altamente tossiche per l'uomo

SIMBOLOGIA E SIGNIFICATO

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’edera simboleggia la continuità e la fedeltà.

L'edera veniva utilizzata per rafforzare i legami d'amore: era uso ungere il proprio corpo con il suo olio essenziale prima di un incontro amoroso e spesso veniva donata alle giovani spose, o, nell'antica Grecia, per incoronare entrambi gli sposi nel giorno delle nozze.

 

È credenza popolare che appendere una coroncina d'edera dietro la porta possa tenere lontane le presenze malvagie dalla propria abitazione.

Spesso viene infatti utilizzata durante il periodo natalizio in Nord Europa per decorare con composizioni floreali e ghirlande la casa e - tradizionalmente - il camino.

 

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• L'Hedera helix , o edera comune, è una pianta perenne e sempreverde della famiglia delle Araliaceae originaria dell'Europa e delle Canarie. 

 

 Il nome botanico deriva dalla parola latina helix e dal greco antico helissein che significa aggrapparsi, arrampicarsi. Normalmente infatti l'edera è una pianta rurale, può assumere portamento rampicante o tappezzante arrivando anche a 15-20 metri.

Ne esistono circa 60 cultivar coltivate proprio per la bellezza del suo fogliame.

 

 Contrariamente a quanto si pensa, non è una pianta parassita: tende ad abbarbicarsi e ad avere un comportamento esuberante e, a causa di questo può inibire la fotosintesi dell'ospite, privandolo della luce e causandone il deperimento.

 

 La prima fioritura dell'edera avviene a 10 anni di età: di per sè pressochè insignificante, produce poi come frutto delle bacche nere e globulose fortemente tossiche per l'uomo ma apprezzate dagli uccelli che se ne cibano durante il periodo invernale. Inoltre l'edera è una pianta mellifera: le api utilizzano il nettere dei suoi fiori per produrre un miele a rapida cristallizzazione che useranno come riserva dell'alveare per l' inverno.

 

 Una ricetta del XII secolo attribuita alla Scuola Medica Salernitana prevede l'utilizzo dell'edera in una pozione anestetica usata per gli interventi chirurgici.

Con le sue foglie (3 grammi in 100 ml di acqua) è possibile creare un decotto, sfruttandone l'azione anestetica e antinevralgica per lenire i dolori reumatici, nella sciatica e nell'artrite.

 

 In cosmetica viene spesso utilizzato il suo estratto o l'olio essenziale come anticellulite.

 

L'infuso di un pugno di foglie in circa due litri di acqua può essere usato per risciacquare i capelli dopo lo shampoo per renderli più lucidi e scuri.

 

 



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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti

Immagini: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.