FW2021// Hermes: la "Victoria" del futuro è veg-friendly

«Il micelio è un aspetto del mondo presente da milioni di anni,

unisce tutto ciò che è organico di cui siamo a conoscenza.»

— Phil Ross, artista e Co-Founder di MycoWorks. 

Pioniere nella coltivazione di materiali viventi per l'arte e il design, Phil ha iniziato a utilizzare il micelio negli anni '90 come mezzo per la scultura. 

Il Green va di moda. La nuova It! Bag di Hermès è una vera "Victoria" della sostenibilità: l'iconica borsa, cult dal 1997, per la FW2021-22 sarà infatti realizzata in Sylvania, un materiale biotecnologico di ultima generazione.

 

La Maison parigina ha infatti attivato una collaborazione con MycoWorks, una start-up californiana da anni specializzata nella lavorazione dei funghi, che ha recentemente brevettato la tecnologia Fine Mycelium, per ottimizzare la crescita del micelio, l’apparato vegetativo dei funghi, formato da un intreccio di filamenti, detti "ife", in cui scorre il protoplasma.

La tecnologia sfrutta la particolare abilità biologica dei funghi di crescere legandosi a se stessi e ad altri materiali, creando una texture biologica. 

 

Il risultato è un materiale molto simile alla pelle visivamente e tattilmente, durevole, lavorabile, ma - a differenza dell'eco-pelle (che ha base plastica) interamente vegetale. 

Hermès era alla ricerca di un'alternativa naturale e sostenibile alla pelle di vitello, che tuttavia ne mantenesse il più possibile le caratteristiche e l'iconica nuance ambrata.

 

La Victoria bag vanta un primato assoluto: sarà il primo oggetto al mondo prodotto utilizzando la tecnologia Fine Mycelium.

 

Il materiale sarà coltivato e prodotto nei laboratori della MycoWorks ma le successive lavorazioni, come la tintura, saranno gestite dai conciatori di Hermès, che la lavoreranno al fine di aumentare la resistenza e la durevolezza, e sarà poi perfezionata dai maestri pellettieri, che aggiungeranno i dettagli in tela H plume e pelle di vitello Evercalf, tratti distintivi della Maison.

 

"La visione dei valori di MycoWorks fanno eco a quelli di Hermès: un forte fascino per la materia prima naturale e la sua trasformazione, una ricerca dell'eccellenza, con l'obiettivo di garantire che gli oggetti siano utilizzati al meglio e che la loro longevità sia massimizzata. Con Sylvania, Hermès è al centro di ciò che è sempre stato: innovazione in divenire", sostiene Pierre-Alexis Dumas, direttore creativo di Hermès.

 

Non dimentichiamo, infatti, che la stessa MycoWorks affonda le proprie radici nel mondo dell'arte, grazie alle ricerche del co-fondatore e artista Phil Ross, che già trent'anni fa aveva compiuto numerosi esperimenti sull'utilizzo dei funghi Reishi applicandoli al campo della scultura.

Affascinato dal potere della materia, supportato dalla biologa cellulare Sophia Wang e da un nutrito team di esperti, Ross comprese subito le opportunità commerciali e innovative del materiale, ponendo le basi della MycoWorks.

Fino ad arrivare al grande successo del 2020, quando alla scorsa New York Fashion Week l'azienda presenta Reishi, la prima pelle ecologica interamente derivata dai funghi, ottenendo 45 milioni di dollari di finanziamenti ("firmati" da star notoriamente vegane, del calibro di Natalie Portman e John Legend) per potenziare la propria attività.

 

Ma la MycoWorks non è un caso isolato: il mondo della moda si sta muovendo massivamente per cercare nuove alternative green e ridurre l'impatto dei processi produttivi sul pianeta. La sostenibilità è ormai un imperativo che non è più possibile ignorare.

Sono molti gli stilisti e le case di moda pronte a scommettere attivamente sul futuro, ed ecco quindi spuntare "come funghi" nuove sperimentazioni, tecnologie e materiali innovativi, come Mylo, un pellame anch'esso derivato dal micelio, prodotto dalla statunitense Bolt Threads e supportato da un consorzio formato da Adidas, Stella McCartney, Lululemon e Kering.

 

Anche l'Italia si configura come player interessato e interessante, proponendo Muskin, materiale ricavato dal fungo Phellinus ellipsoideus, prodotto dalla start-up italiana Grado Zero o il "tessuto vitaminico" Orange Fiber, ricavato dagli scarti della lavorazione industriale delle arance.


mycoworks//reishi


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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti. Riproduzione riservata.

Immagini: vedi link.

 

LINK:

Per saperne di più potete visitare il sito:

📎 (video) https://www.madewithreishi.com/stories/mycoworks-and-hermes

📎 (bag) https://www.mycoworks.com/introducing-sylvania-by-hermes

📎 (cover) https://www.fruitbookmagazine.it/la-nuova-borsa-hermes-e-fatta-di-pelle-di-fungo-grazie-a-mycoworks/