MUSA E GETTA: un bouquet di fiori rari

«Muse me amuse me use me.»

— da "Qualcosa di più, e qualcosa di meno", il racconto di Claudia Durastanti nel ritratto di Alene Lee,

contenuto nell'antologia "Musa e getta. Sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate)"

“Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna", sosteneva Virginia Woolf, e non a torto.

Sono tante le donne che si nascondono nelle pieghe della storia e che  silenziosamente hanno ispirato il loro controcanto maschile, presenze segrete, vite d'ombra, spesso dimenticate o ricordate solo superficialmente.

 

Questa antologia si ripropone di comporre un caleidoscopico bouquet di fiori rari (in greco infatti anthología significa letteralmente ‘scelta di fiori’, da ánthos ‘fiore’ e del tema di légō ‘scelgo’) in cui 16 protagoniste del passato sono ritratte da altrettante scrittrici.

Un corpus tutto al femminile per ridare voce - su carta qui, ma in teatro poi - a questi personaggi in cerca di autore.

 

Un grande racconto corale, una tavolozza in technicolor per dipingere le Muse di ieri e di oggi: alcune già famosissime, come Kate Moss e Maria Callas, altre quasi anonime, come la Laure che ispirò Manet, talvolta misteriose, come la Regine Olsen di Kierkegaard, inquiete e folli, come la Sabina Spielrein di Jung o - ancora - dimenticate, come Rosalind Franklin, ricercatrice determinata che riuscirà a visualizzare la prima immagine dei filamenti del DNA, una scoperta formidabile che le verrà sottratta a torto dai colleghi uomini.

 

"Musa e getta" è spesso il paradigma di queste donne, così amate e così dimenticate.

Compendio ai sensi e all'arte, ponti con ciò che è inafferrabile, ispiratrici e ispirate, creative a loro volta, spesso - come ammetterà la splendente Zelda Sayre Fitzgerald ("moglie di", flapper e it!Girl nella NY dei ruggenti anni '20) - "troppo pigre per preoccuparsi che una cosa sia fatta o no" e "combinare qualcosa", o altrettanto spesso semplicemente raccontate male, come Alene Lee, falsata Mardou Fox nei romanzi beat di Kerouac, condannata dai biografi di lui ad un anonimato forzato che durerà tutta la vita.

 

Muse dai mille volti: magnetiche come Kiki de Montparnasse, ambigue come Amanda Lear, lisergiche e sensuali come Pamela des Barres, donne che dividono perché emancipate, come Dora Maar e Lou Andreas-Salomé, spesso fedeli ad una causa (come Nadia Krupskaja, moglie di Lenin), ad un uomo o a un'idea. Muse mute, discrete e troppo spesso votate al silenzio, al "grande piccolo angolo" di stanze segrete e bauli di lettere chiusi a chiave, come la Luisa Baccara di D'Annunzio o addirittura all' "estremo sacrifizio" nel volo della povera Jeanne Hébuterne.

 

Donne per troppo tempo rimaste solo a guardare nell'ombra, che finalmente, grazie a questa raccolta di inediti, trovano un palcoscenico e nuova voce per tornare protagoniste della storia.

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📚 Arianna Ninchi, Silvia Siravo - Musa e getta. Sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate)

Ponte alle Grazie (2021), 384 pagine

ISBN-13‏: ‎ 978-8833315287

Peso: ‎ 290 g


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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti.

Copertina: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.