Nomen omen: curiosità e virtù della Salvia Officinalis

PIANTA

Salvia (Salvia officinalis)

Lamiaceae

~ Erba sacra, tè di Grecia, Savia bastarda (Piemonte), Erba gobba (Lombardia), Jerbedai tais (Carnia), Erba muscatella (Emilia), Gintilgalla (Sicilia)

 

FIORITURA: primavera-estate

PARTI UTILIZZATE: foglie e sommità fiorite

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⚠️☠️ La salvia contiene un chetone complesso, il tujone, che può risultare tossico ad alte dosi, è bene quindi limitarne l'assunzione sia nell'uso culinario che in quello medicale. Pare infatti che l'olio essenziale possa provocare crisi epilettiche e risultare ben due volte più tossico dell'assenzio, con un forte impatto sul sistema nervoso.

IL VINO DI SALVIA 

 

Una ricetta antica suggerisce il vino medicato di salvia come digestivo e coadiuvante nella rielaborazione dei dispiaceri. Data la tossicità della pianta è bene non abusarne e ridurre l'uso prolungato nel tempo per limitarne gli effetti collaterali. 

 

Per il digestivo è consigliabile utilizzare come base un vino dolce bianco come la Malvasia in cui lasciar macerare per una settimana 100 grammi di fiori di salvia (dose per 1 litro).

L'assunzione consigliata è di massimo un bicchierino.

 

Esiste anche un'altra ricetta, secondo la nutrizionista Anna D'Eugenio, che prevede di far macerare 50 g di foglie di questa pianta in un litro di vino rosso per 10 giorni in estate e 15 giorni in inverno. 

A seconda degli effetti terapeutici richiesti, è bene limitare l'uso nella quantità di 1-3 cucchiai da minestra pro dose, da utilizzare dopo i pasti nei disturbi della funzione digestiva, oppure di sera per l’azione sedativa della tosse, per l’azione estrogenica o per quella febbrifuga. 

 

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• La Salvia deriva il suo nome dal latino salvus (sano, salvo) e dal verbo salvere (salvare), questo perchè da sempre è una pianta dotata di proprietà e principi attivi legati alla medicina officinale.

Famoso fu infatti nel Medioevo il cosiddetto “Aceto dei quattro ladri” (Le vinaigre des 4 voleurs) o aceto marsigliese, un fluido nel quale erano messi a macerare Salvia, insieme a Timo, Lavanda, Rosmarino ed altre specie aromatiche, con proprietà battericide e antisettiche.

 

• Per i romani era "herba sacra", una panacea, protettrice della salute e dotata di poteri divini, i Pellerossa la chiamavano "erba dello Spirito" e tradizionalmente è considerata una delle nove erbe di San Giovanni da raccogliere nella notte più corta dell'anno, la "notte dell'impossibile" del solstizio d'estate, per creare un amuleto portafortuna a protezione della casa e dei propri familiari.

 

• Nell'antico Egitto le donne erano solite bere infusi e tisane a base di questa pianta per stimolare la fertilità e ridurre i dolori legati al parto. Anche oggi, grazie al suo contenuto di fitoestrogeni, è possibile assumela per regolarizzare il ciclo mestruale mitigandone i dolori.

 

• Per tradizione si ritiene che la salvia sia pacificatrice e in grado di sedare le liti familiari, proprio per questo si raccomanda di tenerne un vasetto al centro della tavola qualora si stesse attraversando un periodo difficile con i propri cari.

 

• La Salvia viene spesso utilizzata nei rituali di purificazione (anche nel Feng Shui!) e protezione, insieme ad artemisia, alloro e timo può essere inserita in un mazzetto da tenere sotto al cuscino per stimolare sogni profetici.

 

• I Romani la portavano con sè, indossandola come un amuleto: la salvia era infatti compresa nell’elenco delle 13 erbe miracolose selezionate dai Maghi della Caldea, secondo cui ognuna delle erbe prescelte, in presenza di altre decuplicasse il proprio potere naturale. 

 

• Pare che, se coltivata con cura e passione allunghi la vita a chi se ne occupa, come recita un proverbio veneto: "quando mor la salia che xe in orto more el paron de casa o l'è za morto". Si credeva anche che la Salvia potesse mettersi in contatto con il Diavolo utilizzando come tramite i rospi.

 



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CREDITS:

Articolo a cura di Vittoria Poletti

Immagini: Vittoria Poletti per ©TheGoldfish. Riproduzione riservata.